Errori di comunicazione

Errare humanum est.
Può capitare che qualche azione non proceda come programmata o che, dopo aver completato tutto, ci si accorga di qualche errore, grande o picolo che sia.

L’errore può nascere dalla disattenzione, da post creati d’impulso che creano misunderstending, oppure, anche da una strategia di comunicazione non adeguata. La maggior parte delle volte è la mancanza di analisi preliminare o la superficialità della preparazione dei contenuti che portano all’errore; alle volte invece, capita di sbagliare anche se si è cercato di svolgere tutto nel migliore dei modi. Purtroppo anche piccoli erori banali possono portare a perdite immediate di immagine molto difficili da recuperare, perché, come diciamo spesso ai nostri clienti, la credibilità di un’azienda o di un personaggio pubblico è molto difficile da costruire, ma molto facile da perdere.

In questo articolo esamineremo diversi casi studio di errori avvenuti nel passato, riguardanti la comunicazione, alcuni dei quali, possiamo ammetterlo, anche commessi da noi stessi.


Errori di comunicazione e dove trovarli


1. Esagerare nella comunicazione può condurre all’errore. Nel 1994, Fiat lanciò una campagna pubblicitaria in Spagna inviando circa 50.000 lettere damore anonime a donne spagnole su carta rosa, sperando di suscitare interesse romantico. Nelle intenzioni, doveva essere una forma innovativa di marketing virale, che avrebbe fatto parlare di sè. Tuttavia, le lettere contenenti dettagli sugli incontri hanno causato fastidio e anche paura con molte destinatarie che si sono sentite stalkerate e hanno iniziato ad uscire di casa solo accompagnate. Quando l’azienda si è rivelata come autrice delle lettere, il danno di immagine è stato molto evidente. 

Approfondisci questo caso: https://www.independent.co.uk/news/world/europe/fiat-fined-for-sexist-mailshots-1416235.html

2. Anche le immagini sbagliate possono causare problemi, a volte tra il grotesco e il divertente. Lo sanno bene quelli di RDS, che pubblicarono sui social network un’immagine di Giorgia per promuovere la sua presenza all’interno degli studi radiofonici il giorno seguente. Purtroppo, l’immagine venne tagliata in modo errato: basta guardarla per accorgersi che due lettere perse possono portare a tutto un altro significato..!

3. Delle volte invece l’errore non è nemmeno un errore. Alle volte non è la distrazione o un’errata valutazione del tono di una comunicazione a creare problemi, ma l’agire di impulso senza dare il giusto peso alle conseguenze indirette delle parole. Nel 2019 l’allora General Manager degli Houston Rockets (squadra NBA) pubblicò su Tuitter un breve messaggio di sostegno per i manifestanti pro democrazia di Hong Kong. Un tweet senza dubbio creato con le migliori intenzioni e certamente condivisibile nel suo contenuto, ma che è diventato un enorme problema per la squadra e per la NPA, perché ha causato il boicottaggio temporaneo della Lega cestistica americana da parte della Cina, che era uno dei maggiori mercati al mondo. Un tweet scritto in una manciata di secondi, ha causato la perdita di svariati miliardi di dollari. 

Approfondisci: https://guermandi.it/2020/03/social-network-e-business-un-caso-di-studio/

 

 

4. Ovviamente nessuno è esente da errori e quindi anche nella nostra carriera possiamo trovarne diversi. Per un’azienda vinicola, avevamo impaginato un fumetto in diverse lingue, fra cui il giapponese. Questa lingua è intrinscamente complessa e richiede grande attenzione, specialmente quando si tratta di andare a capo. Sfortunatamente, una battuta in più fra un carattere e l’altro portò a un notevole cambiamento di significato, che in seguito scoprimmo non essere molto pertinente al fumetto. Ciò portò alla stampa di numerose copie del fumetto che vennero scartate.

5. Spesso anche la più lieve distrazione può avere conseguenze spiacevoli. Durante il nostro impegno per un’importante azienda specalizzata nel lavaggio dei metalli, abbiamo realizzato un quadro destinato ad essere appeso negli uffici aziendali, enfatizzando uno dei loro prodotti principali. Tuttavia, una volta stampato, abbiamo notato un piccolo errore in una parte del testo, più precisamente in un titolo. Ci siamo accorti che doveva essere scritto “LAVAMETALLI”, ma era diventato “LAVAMENTALLI”. Forse un buon naming per una band hard rock, ma non per il nostro caso purtroppo!

Quando un errore si trasforma in positivo


Nel 2021, su Twitter, l’account ufficiale del Museo degli Ufizi a Firenze pubblicò un post dal contenuto straordinariamente insolito:

Plllpppplllllpplp

Questo messaggio suscitò un misto di curiosità e perplessità nella community, poiché si discostava notevolmente dal tono solenne e tradizionale del profilo del museo. Tuttavia, in breve tempo, il post divenne virale, dando il via a una fervida creatività da parte degli utenti che trasformarono le opere d’arte del museo in meme. Poco dopo, il museo rispose al fenomeno con un nuovo messaggio:

Grazie per aver partecipato al primo contest dadaista. La #Plllpppplllllpplp Community è ufficialmente nata. Alla prossima!!! Rgrrfyyytffdsghh“.

Questa risposta, al di là che fosse una geniale trovata di marketing o un clamoroso errore, si rivelò un incredibile successo comunicativo. Successivamente, alcune voci suggerirono che l’insolito evento fosse stato scatenato dal furto del cellulare di un’operatrice del museo da parte di un bambino, scatenando una serie di eventi imprevedibili.

Una questione di attenzione


Nel contesto della comunicazione, è importante riconoscere che gli errori possono avere un impatto significativo non solo sull’agenzia stessa, ma anche sul cliente e sulla sua visibilità.

È quindi fondamentale che l’attenzione e il controllo siano prioritari, in modo da evitare qualsiasi tipo di errore o refuso che potrebbe compromettere l’immagine e la reputazione di entrambe le parti coinvolte.
Fortunatamente certi errori non sono irreparabili. A volte, come si è visto, basta anche solo un po’ di creatività per rendere un errore qualcosa di utile e strategico.

 

Tutto questo anche per dirvi che ieri, sì abbiamo fatto un errore, ma in fin dei conti abbiamo solo sbagliato una lettera.
Buona Pasqua (e stavolta ci abbiamo preso giusto) e buona Pasquetta!

 

 

E adesso un piccolo gioco per te che sei arrivato fino a qua.
Ci sono ben 10 errori in questo articolo.
Trovali e mandaceli via mail!
info@guermandi.it
Se li avrai trovati tutti ti invieremo un presente.

 


Errori di comunicazione? Siamo qua per aiutarti.