Google Adwords si trasforma e diventa Google AdsGoogle Adwords si trasforma e diventa Google Ads: Cosa cambia ora?

Come era stato annunciato alcuni mesi fa, il 24 luglio è stato ufficializzato il rebranding di Google Adwords, che, dopo 18 anni, ha cambiato nome, logo e look diventando Google Ads.

Una scelta che, come ha dichiarato Sridhar Ramaswamy, Vice Presidente di Google, era necessaria per aiutare ancora di più i marketer a mettere in contatto miliardi di persone che cercano risposte su Search, che vedono video su YouTube, che esplorano nuovi luoghi si Google Maps, che scoprono app su Google Play, che sfogliano contenuti sul web, ed altro ancora”.

Cos’era Google Adwords?

Ma prima di diventare Google Ads che cos’era esattamente Google Adwords e in cosa consisteva?

Molto semplicemente Google Adwords era il nome del servizio online di advertising più importante e conosciuto al mondo, attraverso cui era possibile creare degli inserti pubblicitari a pagamento e posizionarli sulle pagine di ricerca di Google, sulla rete dei siti partners, su YouTube, Gmail, ecc..

In questo modo le aziende potevano mettersi in contatto direttamente con migliaia di utenti attraverso l’utilizzo di annunci che fossero utili, pertinenti e pubblicati nel momento giusto.

Per creare le inserzioni bastava iscriversi a Google Adwords, creare una campagna pubblicitaria mirata ad una certa tipologia di target, scegliere le parole chiave con cui ci si voleva posizionare su Google e decidere quanto investire su di esse. Il sistema degli annunci era basato sulla formula PPC (Pay Per Click), ovvero colui che pubblica l’annuncio paga solo se l’utente clicca effettivamente sull’inserzione, con il costo definito da un meccanismo di asta: più ci sono inserzionisti interessati ad una determinata parola chiave, più il click diventa costoso.

Per dare un esempio pratico, un’azienda che vuole posizionarsi su parole chiave molto ricercata, come ad esempio “riparazione iPhone Bologna”, dovrà pagare di più per click di un’azienda che vuole posizionarsi su un set di keywords meno ricercate, più di nicchia, come ad esempio “creazione abiti Medioevali Bologna”.

Cosa ha determinato il successo da miliardi di dollari di questa piattaforma, da cui Google trae il 70% dei suoi ricavi?

In breve, due cose:

  • Fare pubblicità sulle Serp di Google Search significa far trovare qualcosa all’utente proprio nel momento in cui lo sta cercando. La pubblicità di questo tipo è percepita quindi molto meno negativamente, in quanto viene recepita come risposta ad un bisogno e non come intrusione o come “creazione di un bisogno/desiderio”.
  • La sincronizzazione con altri strumenti di analisi del traffico come Analytics e Search Console, AdWords ha subito consentito un tracciamento dei dati più costante e completo rispetto a qualsiasi altra piattaforma. Questo consente di poter affinare la targhettizzazione in maniera molto più efficace, migliorando i ritorno sull’investimento.

La nuova era di Google Ads: Cos’è cambiato?

Siamo in una nuova epoca, fatta da utenti che sfruttano sempre di più il mobile e che passano in pochi secondi dalla ricerca di prodotti al vedere video, ad ascoltare musica e a leggere un articolo.

Google Ads, dunque, vuole inserirsi in questo nuovo scenario per aiutare le persone a mettersi a contatto con le aziende su tutte le strade possibili della customer journey: attraverso video, foto, testi, audio, display e tanto altro.

google-adwords-diventa-google-ads

Questo cambiamento è reso possibile da diversi accorgimenti. Su tutti una maggiore fruibilità del servizio, grazie al miglioramento della user experience; una grafica più lineare, intuitiva e accattivante; e l’introduzione di nuovi strumenti e soluzioni per aiutare anche gli inserzionisti alle prime armi ad impostare una campagna annunci e a creare le prime inserzioni.

In particolare, risalta l’introduzione di due marchi Google fondamentali per aiutare ogni tipologia di inserzionista: Google Marketing Platform e Google Ad Manager.

Google Marketing Platform è uno strumento fondamentale per l’inserzionista, perché grazie ad esso potrà pianificare, acquistare, misurare e ottimizzare i media digitali e le esperienze dei clienti in un unico contenitore. All’interno di questa piattaforma sono inoltre presenti due novità: Search Ads 360 (il vecchio DoubleClick Search), che aiuta l’advertiser a progettare e a monitorare le campagne; e Display & Video 360, che unisce le funzionalità di DoubleClick Bid Manager, Campaign Manager, Studio e Audience Center in un unico tool, per creare annunci su misura d’utente.

Google Ad Manager invece consiste in una nuova piattaforma che proviene dall’unione di DoubleClick for Publishers con DoubleClick Ad Exchange. Utile specialmente agli editori per gestire le loro attività in maniera più semplice ed efficiente, a fronte di una sempre maggior complessità della qualità e del numero di device utilizzati e delle nuove esigenze nate con lo sviluppo del Programmatic Advertising.

L’advertising del futuro

Un processo di rebranding pensato per semplificare ed unificare tanti strumenti differenti sotto un unico brand name. Una scelta logica e nel solco di una tradizione consolidata per il gruppo di Mountain View, dopo Google Search, Google Maps, Google Drive, ecc..

Non solo: il panorama delle pubblicità online evolve ad un ritmo incredibile fra social advertising, programmatic, influencer marketing e tanto altro. Google è consapevole che se vuole rimanere leader di mercato in questo settore non può permettersi di fermare ricerca e sviluppo, ma anche innovazione in termini di facilità d’uso e branding.Come era stato annunciato alcuni mesi fa, il 24 luglio è stato ufficializzato il rebranding di Google Adwords, che, dopo 18 anni, ha cambiato nome, logo e look diventando Google Ads.

Una scelta che, come ha dichiarato Sridhar Ramaswamy, Vice Presidente di Google, era necessaria per aiutare ancora di più i marketer a mettere in contatto miliardi di persone che cercano risposte su Search, che vedono video su YouTube, che esplorano nuovi luoghi si Google Maps, che scoprono app su Google Play, che sfogliano contenuti sul web, ed altro ancora”.

Cos’era Google Adwords?

Ma prima di diventare Google Ads che cos’era esattamente Google Adwords e in cosa consisteva?

Molto semplicemente Google Adwords era il nome del servizio online di advertising più importante e conosciuto al mondo, attraverso cui era possibile creare degli inserti pubblicitari a pagamento e posizionarli sulle pagine di ricerca di Google, sulla rete dei siti partners, su YouTube, Gmail, ecc..

In questo modo le aziende potevano mettersi in contatto direttamente con migliaia di utenti attraverso l’utilizzo di annunci che fossero utili, pertinenti e pubblicati nel momento giusto.

Per creare le inserzioni bastava iscriversi a Google Adwords, creare una campagna pubblicitaria mirata ad una certa tipologia di target, scegliere le parole chiave con cui ci si voleva posizionare su Google e decidere quanto investire su di esse. Il sistema degli annunci era basato sulla formula PPC (Pay Per Click), ovvero colui che pubblica l’annuncio paga solo se l’utente clicca effettivamente sull’inserzione, con il costo definito da un meccanismo di asta: più ci sono inserzionisti interessati ad una determinata parola chiave, più il click diventa costoso.

Per dare un esempio pratico, un’azienda che vuole posizionarsi su parole chiave molto ricercata, come ad esempio “riparazione iPhone Bologna”, dovrà pagare di più per click di un’azienda che vuole posizionarsi su un set di keywords meno ricercate, più di nicchia, come ad esempio “creazione abiti Medioevali Bologna”.

Cosa ha determinato il successo da miliardi di dollari di questa piattaforma, da cui Google trae il 70% dei suoi ricavi?

In breve, due cose:

  • Fare pubblicità sulle Serp di Google Search significa far trovare qualcosa all’utente proprio nel momento in cui lo sta cercando. La pubblicità di questo tipo è percepita quindi molto meno negativamente, in quanto viene recepita come risposta ad un bisogno e non come intrusione o come “creazione di un bisogno/desiderio”.
  • La sincronizzazione con altri strumenti di analisi del traffico come Analytics e Search Console, AdWords ha subito consentito un tracciamento dei dati più costante e completo rispetto a qualsiasi altra piattaforma. Questo consente di poter affinare la targhettizzazione in maniera molto più efficace, migliorando i ritorno sull’investimento.

La nuova era di Google Ads: Cos’è cambiato?

Siamo in una nuova epoca, fatta da utenti che sfruttano sempre di più il mobile e che passano in pochi secondi dalla ricerca di prodotti al vedere video, ad ascoltare musica e a leggere un articolo.

Google Ads, dunque, vuole inserirsi in questo nuovo scenario per aiutare le persone a mettersi a contatto con le aziende su tutte le strade possibili della customer journey: attraverso video, foto, testi, audio, display e tanto altro.

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Questo cambiamento è reso possibile da diversi accorgimenti. Su tutti una maggiore fruibilità del servizio, grazie al miglioramento della user experience; una grafica più lineare, intuitiva e accattivante; e l’introduzione di nuovi strumenti e soluzioni per aiutare anche gli inserzionisti alle prime armi ad impostare una campagna annunci e a creare le prime inserzioni.

In particolare, risalta l’introduzione di due marchi Google fondamentali per aiutare ogni tipologia di inserzionista: Google Marketing Platform e Google Ad Manager.

Google Marketing Platform è uno strumento fondamentale per l’inserzionista, perché grazie ad esso potrà pianificare, acquistare, misurare e ottimizzare i media digitali e le esperienze dei clienti in un unico contenitore. All’interno di questa piattaforma sono inoltre presenti due novità: Search Ads 360 (il vecchio DoubleClick Search), che aiuta l’advertiser a progettare e a monitorare le campagne; e Display & Video 360, che unisce le funzionalità di DoubleClick Bid Manager, Campaign Manager, Studio e Audience Center in un unico tool, per creare annunci su misura d’utente.

Google Ad Manager invece consiste in una nuova piattaforma che proviene dall’unione di DoubleClick for Publishers con DoubleClick Ad Exchange. Utile specialmente agli editori per gestire le loro attività in maniera più semplice ed efficiente, a fronte di una sempre maggior complessità della qualità e del numero di device utilizzati e delle nuove esigenze nate con lo sviluppo del Programmatic Advertising.

L’advertising del futuro

Un processo di rebranding pensato per semplificare ed unificare tanti strumenti differenti sotto un unico brand name. Una scelta logica e nel solco di una tradizione consolidata per il gruppo di Mountain View, dopo Google Search, Google Maps, Google Drive, ecc..

Non solo: il panorama delle pubblicità online evolve ad un ritmo incredibile fra social advertising, programmatic, influencer marketing e tanto altro. Google è consapevole che se vuole rimanere leader di mercato in questo settore non può permettersi di fermare ricerca e sviluppo, ma anche innovazione in termini di facilità d’uso e branding.